Quanto è utile il cloud alle aziende di servizi e di prodotti? Che cos’è il “cloud” ?
Come si comportano le aziende moderne per sfruttare la cloud-age? Quali sono i passi che possiamo ragionevolmente indicare per introdursi con i propri dati e procedure aziendali nel cloud? Quali aziende sfruttano la “nuvola”?
In una conferenza che ho frequentato ultimamente, una frase che mi ha fatto riflettere tradotta dall’inglese è la seguente:
“o si affronta volontariamente il cloud o si sarà inevitabilmente inglobati dal cloud “. Sappiamo che il tempo nell’informatica è molto veloce; basta pensare che meno di 10 anni fa non esisteva ne facebook ne youtube…e google erà ancora in un garage…
oggi la definizione di computer ingloba il concetto di connessione…. un dispositivo elettronico non è più un computer se non è connesso alla rete…un computer è uno smartphone come un laptop…come un tablet..e domani un pc sarà un servizio cloud su un televisore…
ma rispondiamo alla domanda iniziale: che cos’è il CLOUD?
Riceviamo la corrente di casa o il gas metano o i canali digitali nella tv e utilizziamo questi servizi senza sapere da dove esattamente vengono. Non interessa all’utente finale sapere se la sua elettricità viene prodotta dalla centrale elettrica lontana 10km o dista 40 km…Utilizziamo la corrente, guardiamo la televisione senza sapere da dove viene il segnale o la corrente… Non è un’informazione che interessa all’utente finale ai fini della fruizione dei servizi. Nel cloud riferito alla rete dei servizi domestici possiamo dire che tutti i servizi delle utenze casalinghe si generano in un cloud e li utilizziamo così come vengono proposti cioè senza informazioni ausiliarie, come luogo di produzione e distribuzione modalità di trasferimento e altre informazioni non utili a noi utilizzatori finali.
Il cloud computing è lo stesso concetto ma relativo alle risorse di calcolo, software, accesso ai dati, memorizzazione dei dati, e tutto ciò che non richiede che l’utente finale sappia dove sono dislocati fisicamente sia i sistemi che erogano i servizi sopracitati che come sono erogati.
Probabilmente stai utilizzando il cloud computing ma non ne sei cosciente…il concetto di digital divide è molto presente nella nostra società. Utilizziamo tecnologie senza sapere che sono risorse virtuali non fisicamente tangibili. Piano piano ci rendiamo conto che quello che utilizziamo tutti i giorni come la mail o il calendario di google o le risorse di google map provengono dal cloud…
ma c’è di più…senza dubbio se utilizziamo alcuni siti e servizi web particolari diventiamo molto più consci che i dati che ci sono utili possiamo inserirli e ritrovarli nel cloud senza sapere dove essi veramente siano memorizzati o trattati.
Alcuni siti web utilizzano pesantemente il concetto di CLOUD:
ti elenco qui alcuni siti (la lista potrebbe essere molto lunga) che utilizzo per memorizzare e lavorare i miei dati con il cloud: www.dropbox.com, www.evernote.com, picasa.google.it, www.salesforce.com, www.wikio.com, www.gmail.com, www.yammer.com, www.digg.com
Nel mio prossimo articolo sul cloud andrò un pò più nel tecnico e nello specifico. Cercherò di far capire che lo stesso computer o sistema operativo può essere un servizio cloud. Addio memorie di massa locali hard disk e prese usb…una nuova rivoluzione sta per arrivare. Negli anni ’80 i computer sono arrivati nelle case di miliardi di persone nel mondo ( ricordo che comunque rimangono 1,5 miliardi di persone che non hanno ne l’acqua corrente ne il bagno in casa) e prossimamente i computer fisici come li concepiamo noi adesso scompariranno nei prossimi 10 anni. Schermi e tablet connessi al cloud saranno sufficienti…( memorie di massa locali e dischi non saranno più necessari)
Articolerò altre informazioni sia su questi argomenti teorici divulgativi che su come realizzare siti con risorse cloud. Spero di riuscire a deployare quanto prima un killer application che dimostri come utilizzare le risorse cloud.
…se vuoi ricevere la nostra newsletter registrati e qui a fianco e per ricevere aggiornamenti.
Marco Palladino